Questo linguaggio che fa parte delle arti terapie non rappresenta un genere di danza accademica, tecnica, seppur segue una metodologia specifica. E’ una disciplina che parte dallo strumento corpo per permettere un processo di trasformazione della mente e del cuore: il processo di trasformazione da ciò che si è a ciò che si potrebbe diventare; nel movimento si manifesta il proprio potenziale.

L’accezione “terapia” non vuole intendere una espressione sanitaria ma attraverso la danza ci prendiamo cura di noi stessi. Nella danzamovimentoterapia tutti possono danzare e non esiste errore nell’espressione creativa. Tale pensiero è stato ripreso dal pilastro di tale disciplina, Maria Fux, danzatrice argentina. Le caratteristiche del suo metodo sono: la sospensione del giudizio verso sé e gli altri, l’improvvisazione, le immagini simboliche (elementi e ambienti naturali, emozioni) o oggetti creativi (stoffe, piume, palloncini..) che stimolano la creatività. Partendo da un tema, io conduco, accompagno nel percorso ma ognuno crea la propria danza spontanea e prettamente personale. Gli incontri possono avvenire in modalità individuale o di gruppo.