Il fiore della vita
Tutta la materia è un agglomerato energetico che vibra o pulsa a una certa frequenza.
A sua volta ogni frequenza vibratoria può essere armonica o disarmonica. Così come un pensiero di gioia e amore ha una frequenza armonica, allo stesso modo un pensiero negativo sarà disarmonico. Dato che le forme della geometria sacra posseggono un’elevata frequenza, possiamo utilizzare simboli come il Fiore della Vita per diffondere vibrazioni di armonia benefiche per corpo, mente, spirito e stato d'animo.
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Il fiore della Vita
Il fiore della vita per i Celti era un simbolo in movimento che rappresentava la potenza vivificatrice e generatrice del sole che trasmette al segno il suo potere guaritore e protettivo. Un simbolo solare che unifica l’esprimersi visuale dei popoli celtici e etruschi denominato anche “Rosa celtica”. Questo “logo” atavico, detto anche “Sole delle Alpi” si trova espresso su portali, su accessori legnosi e su rocce monumentali.
Partendo dai ritrovamenti archeologici degli ultimi cinquant’anni relativi alla cultura celtica , il professor Venceslas Kruta dell’Università “La Sorbonne” di Parigi, nel 2001, ha presentato il documento: “Les Celtes, histoire et dictionnaire des origines a’ la romanisation et au christianisme”. Con questo scritto si è ridisegnata la mappa della presenza dei Celti, e, se ne sono comprese meglio le caratteristiche e le usanze. Kruta e altri studiosi del ventesimo secolo hanno preso in esame i Celti in base ai reperti di arte figurativa, tipicamente basati sull’astrattismo dei simboli.. uno tra i tanti è il vischio (assimilato alla palmetta della confinante cultura greco-latina), e, basandosi sulle attuali conoscenze, nell’antichità preromana, si può affermare che oltre alle popolazioni prettamente celtiche esistevano i Celtiberi, i Celtilliri e persino i Celtoveneti, i Celtoliguri, inoltre, si può cominciare a sostenere che le origini del popolo Ligure, Lombardo e Veneto siano congeniali (o antecedenti) alle origini dei Celti, e, degli Etruschi o viceversa (1000 anni a.C.). Alla luce di questi dati di fatto, "la lettura della 'civilizzazione romana' riflette altri, diversi bagliori, che considerano assimilate dalla Romanizzazione molte tradizioni 'barbariche' con caratteristiche civilizzanti."
Il fiore della vita era utilizzato anche dai cinesi, dato che è inciso sotto le zampe di un leone solare nell’ex dimora dell’Imperatore (si veda nell'immagine sotto il punto 3 riquadrato in rosso).
Gli ebrei lo associano all’Albero Sephirotico o Albero della Vita (o della Conoscenza), la cui struttura può essere costruita a partire da questo simbolo, tanto che lo raffigurarono all’interno del Tempio di Gerusalemme, oltre a inciderlo sugli ossari e sulle lapidi commemorative.
Era utilizzato anche dai primi cristiani copti che lo incisero sulle pareti del tempio di Ibis, a El Kharga.
...
Lo si trova inoltre all’interno di alcune chiese, come la Basilica di San Clemente a Roma, una delle più importanti basiliche della cristianità.
Gli antichi architetti lo hanno sapientemente inserito in ogni loro struttura; i pittori rinascimentali ne facevano un modello di perfezione nelle scene rappresentate con proporzioni auree.
Il Fiore della Vita veniva considerato dai simbolisti, dai primi iniziati e dalle scuole misteriche, quale punto di partenza per la costruzione dei “solidi platonici”, secondo un meccanismo che permette di passare dalla bidimensionalità alla tridimensionalità.
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Informative Collegate al questo argomento
Il fiore della vita è stato utilizzato dagli Etruschi che pare lo usassero per simboleggiare vittoria e di rinascita dopo la morte.
Il fiore della vita più antico (VII secolo a.C) è stato rinvenuto a Vetulonia, in una stele funeraria, in cui si vede il profilo di un principe guerriero che impugna con il braccio sinistro un enorme scudo tondo sul quale è inciso il fiore a sei petali.
Un'atro reperto di epoca Etrusca, conservato a Perugia e databile al VI/V secolo a.C. (proveniente dal territorio del lago Trasimeno) è la "Stele di Montegualandro" in cui il fiore della vita è raffigurato sullo scudo di un guerriero in un bassorilievo in cui si rappresenta un "duello tra principi etruschi" .
La valenza simbolico e "religiosa" di simili scudi è molto importante perché, gli scudi erano fondamentali per difendersi, difatti erano considerati simboli di vittoria e talismani sacrali.
Fiori della vita in questi casi simboleggia vittoria e rinascita dopo la morte.
Utilizzo del fiore della vita nella cultura Celtica
Il fiore della vita per i Celti era un simbolo in movimento che rappresentava la potenza vivificatrice e generatrice del sole che trasmette al segno il suo potere guaritore e protettivo. Un simbolo solare che unifica l’esprimersi visuale dei popoli celtici e etruschi denominato anche “Rosa celtica”. Questo “logo” atavico, detto anche “Sole delle Alpi” si trova espresso su portali, su accessori legnosi e su rocce monumentali.
Partendo dai ritrovamenti archeologici degli ultimi cinquant’anni relativi alla cultura celtica , il professor Venceslas Kruta dell’Università “La Sorbonne” di Parigi, nel 2001, ha presentato il documento: “Les Celtes, histoire et dictionnaire des origines a’ la romanisation et au christianisme”. Con questo scritto si è ridisegnata la mappa della presenza dei Celti, e, se ne sono comprese meglio le caratteristiche e le usanze. Kruta e altri studiosi del ventesimo secolo hanno preso in esame i Celti in base ai reperti di arte figurativa, tipicamente basati sull’astrattismo dei simboli.. uno tra i tanti è il vischio (assimilato alla palmetta della confinante cultura greco-latina), e, basandosi sulle attuali conoscenze, nell’antichità preromana, si può affermare che oltre alle popolazioni prettamente celtiche esistevano i Celtiberi, i Celtilliri e persino i Celtoveneti, i Celtoliguri, inoltre, si può cominciare a sostenere che le origini del popolo Ligure, Lombardo e Veneto siano congeniali (o antecedenti) alle origini dei Celti, e, degli Etruschi o viceversa (1000 anni a.C.). Alla luce di questi dati di fatto, "la lettura della 'civilizzazione romana' riflette altri, diversi bagliori, che considerano assimilate dalla Romanizzazione molte tradizioni 'barbariche' con caratteristiche civilizzanti."
Il fiore della vita era utilizzato anche dai cinesi, dato che è inciso sotto le zampe di un leone solare nell’ex dimora dell’Imperatore (si veda nell'immagine sotto il punto 3 riquadrato in rosso).
Gli ebrei lo associano all’Albero Sephirotico o Albero della Vita (o della Conoscenza), la cui struttura può essere costruita a partire da questo simbolo, tanto che lo raffigurarono all’interno del Tempio di Gerusalemme, oltre a inciderlo sugli ossari e sulle lapidi commemorative.
Era utilizzato anche dai primi cristiani copti che lo incisero sulle pareti del tempio di Ibis, a El Kharga.
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Lo si trova inoltre all’interno di alcune chiese, come la Basilica di San Clemente a Roma, una delle più importanti basiliche della cristianità.
Gli antichi architetti lo hanno sapientemente inserito in ogni loro struttura; i pittori rinascimentali ne facevano un modello di perfezione nelle scene rappresentate con proporzioni auree.
Il Fiore della Vita veniva considerato dai simbolisti, dai primi iniziati e dalle scuole misteriche, quale punto di partenza per la costruzione dei “solidi platonici”, secondo un meccanismo che permette di passare dalla bidimensionalità alla tridimensionalità.