Varici o Vene Varicose: Cause e Soluzioni Naturali
Quando emergono le varici negli arti inferiori, le zone interessate presentano vene più dilatate e tortuose del ‘normale’. Questo tortuosa dilatazione è generata da periodi in cui aumenta più del dovuto la pressione venosa, che a lungo andare sfianca le pareti venose, e, induce la comparsa di anomalie nel reflusso sanguigno. Lo sfiancamento delle pareti venose si presenta soprattutto in donne in gravidanza o in persone che stanno molto tempo in piedi. Si può anche manifestare con sensazioni di dolore (in corrispondenza delle vene dilatate), facile affaticamento, senso di calore, e, talora, edemi alle caviglie.
Le varici non vanno trascurate perché potrebbero favorire la trombosi venosa, in altre parole il rallentamento del flusso sanguigno che avviene nelle vene varicose può favorire il formarsi di un grumo di sangue (che nel transitare nel normale flusso venoso genera disfunzioni).
Tabella dei Contenuti
Quali persone son più soggette a varici?
Le varici si presentano maggiormente in:
- Donne che hanno passato i quarant’anni, che si mantengono molto attive, e che spesso son da tempo dedite a una vita dai ritmi elevati; donne che spesso hanno poco tempo per dare spazio alla propria femminilità (dal sesso, alla cura di sé).
- Uomini intorno ai quarantacinque anni, che presentano un forte lato maschile, e, che spesso negano la dipendenza dal mondo materno, oppure, che rifiutano o negano la naturale dipendenza da alcuni bisogni infantili (amore incondizionato, desiderio di accudimento, di potersi lasciare andare).
- Persone che si costringono in un lavoro che le porta a stare in piedi e ferme per molte ore ogni giorno.
- Persone in sovrappeso, con un atteggiamento passivo verso la vita e una tendenza eccessiva a delegare, a rimandare o a sopportare.
- Persone dopo la maturità che vivono una prolungata fase di crisi esistenziale (da cui non riescono a uscire e che gl’impedisce di vivere con gioia il proprio essere sensibile), mentre lavorano con grande attivismo, e, spesso con risultati e soddisfazioni.
Le varici negli arti inferiori che cosa segnalano?
Dal punto di vista psicosomatico simboleggiano il desiderio insoddisfatto di far emergere alcune componenti della propria personalità (o femminilità, nelle donne).
La stasi venosa rappresenta di per sé la staticità di alcune parti del polo ‘femminile’ (quando la componente arteriosa simboleggia il polo ‘maschile’ del sistema circolatorio), giacché l’atteggiamento delle persone soggette a varici è principalmente “arterioso”, cioè è molto attivo, e, con troppa costanza e rigidità.
Quando la varice emerge nella parte inferiore del corpo (gambe o cosce) indica che qualcosa sta cedendo, nel normale flusso del vivere. Le varici emergono, spesso, quando non si da tempo, al psicosoma, di far fluire parte dell’energia disponibile, che appunto tende a ristagnare in periferia. Spesso la stasi del flusso venoso è favorita da uno stile di vita molto attivo, o, con poche, e, troppo limitate pause (sia fisiche, che emotive).
Giacché la comparsa delle varici segnala “…il tentativo di un recupero inconscio di lati non vissuti della personalità quali passività, elasticità, cedevolezza e capacità di comprensione.” L’abitudine inconscia a stare tanto in piedi (credendo di far fluire il sangue, e, le esperienze di vita), tipica di chi soffre di varici, risulta sfociare nell’iper attivismo, che anche su un piano somatico sfianca le vene.
L’iperattivismo tipico delle persone con varici, negli arti inferiori, fa emergere fin troppa autonomia e intraprendenza, che nasconde, di sovente, stasi o difficoltà di movimenti nella sfera sentimentale.
A tale proposito ecco alcuni esempi che evidenziano cosa esprime la comparsa di varici:
- Lo sfiancamento (e la stasi venosa) è spesso generato da un grande legame con il mondo materno che non si vive al meglio, di cui si ha nostalgia, oltre da un’inconscia psico dipendenza con famiglia/origini.
- la stasi energetica o psicologica, a volte cela una profonda delusione generata da un’aspettativa che è stata tradita, dopo un grande investimento emotivo. (Questo può avvenire in persone con “una certa pigrizia mentale e una lentezza di elaborazione degli eventi che fanno ristagnare la vitalità”).
- Le varici in alcuni casi segnalano “una tendenza psicologica a cedere di fronte alle difficoltà” (che spesso si associa a un atteggiamento vittimistico, fatalista), oppure a un atteggiamento pretenzioso, cioè: “si è fatto ciò che si poteva, ora, passivamente, si aspetta, che sia l’altro/a a muoversi”.
Esistono soluzioni alle varici negli arti inferiori?
Prima di trovare le soluzioni naturali più adatte è fondamentale tenere ben presente: la componente psicosomatica, l’età, lo stile di vita, la tipologia di costituzione psicofisica, e, i punti in cui si evidenziano, per cui è bene effettuare le seguenti macro pre-considerazioni:
- La persona che risulta essere tanto attiva, è bene che lavori sul proprio “lato femminile e passivo” (da intendere in senso simbolico) che può essere stimolato in modo semplice; per esempio allenandosi: a prendersi più pause, a delegare maggiormente, a non seguire sempre i programmi prestabiliti, e, soprattutto a concedersi attimi di gioco gioioso (nella forma che si sente più adatta a sé), almeno una o due volte alla settimana. Sono di certo d’aiuto i classici metodi di rilassamento psicofisico, che portino gradualmente da movimenti attivi a uno stato di naturale passività.
- La persona che ha atteggiamento e/o stile di vita statico, è maggiormente complessa da stimolare, ed in ogni caso è bene che alleni maggiormente il proprio lato maschile della personalità. Il sangue arterioso è bene che torni a fluire al meglio, è bene che venga “richiamato verso il cuore con maggior forza”. È bene abituarsi ad avere un atteggiamento più intraprendenti, più risoluto e meno passivo di fronte ai problemi. Sono di certo d’aiuto i classici metodi di rilassamento psicofisico, che portino gradualmente da uno stato passivo a movimenti attivi, e, ad uno stato d’animo più dinamico.
Esistono alcune indicazioni e soluzioni che, in via generale, è bene introdurre come fossero buone abitudini sia per prevenire le vene varicose, che per prendersi cura quando son presenti:
- Evitare di stare a lungo in piedi. Rilassare le gambe almeno la sera, tenendole più alte del busto (ad esempio su di un cuscino, o, appoggiate al muro)
- Evitare di applicare fanghi termali o argilla verde a caldo, poiché il calore dilata capillari, o vene, fragili, favorendone la rottura. I fanghi freddi invece sono ottimi per riattivare la circolazione grazie all’azione vaso costrittiva del freddo.
- Mantenersi in forma fisica per mezzo di sani, moderati e adeguati movimenti, da praticare con regolarità, e, senza rigidità o costrizioni.
- Effettuare immersioni o docce alternando acqua fredda e calda, impacchi, etc.
- Utilizzare solo quando necessarie le calze a compressione graduata.
- Alimentarsi in modo adeguato, introducendo gli elementi più indicati, e, integrando saggiamente, per poi abituarsi ad evitare gli alimenti che sfiancano le pareti delle vene.
Soluzioni Naturali
Tra i rimedi più efficaci che integrano un’adeguata alimentazione, e, che vanno assunti a seconda della costituzione e della stagione, ci sono, ad esempio:
- Piante come: Lamio; Biancospino; Quercia; Bacche di Rosa Canina*.
- Macerati glicerici, e, in particolar modo i gemmoderivati in primavera (che vengono preparati a partire da sole gemme), che racchiudono l’essenza delle caratteristiche delle piante stesse. I macerati più indicati per le varici sono i seguenti:
- Vitis Vinifera (Vite Rossa):Contiene tra i tanti elementi anche gli antocianosidi, che sono dei potenti antiossidanti che supportano la guarigione da edemi, e, tonificano le vene.
- Populus Nigra (Pioppo Nero): migliora l’elasticità dei vasi arteriosi, ne previene l’indurimento, e, assicura un flusso sanguigno ben ossigenato e ricco di nutrienti.
- Ruscus aculeatus (Rusco, che a volte è più efficace in forma di estratto secco, come anche il ginko): Il rusco vanta proprietà: vaso protettrici, veno toniche, antinfiammatorie, astringenti e diuretiche; anche per questo è consigliato per favorire e proteggere la circolazione venosa. Quando il caldo a volte rende le gambe stanche e pesanti il RUSCO può essere utilizzato per tonificare le vene, oltre che per sgonfiare e decongestionare piedi e gambe. Esistono dei gel a base di rusco da applicare sulle gambe (prestando attenzione al verso con cui si spalma, che va dai piedi fino alle cosce); il gel si applica dopo aver fatto doccia o bagno. Il rusco in alcune stagioni può essere abbinato al decotto di SPIREA ULMARIA[1], giacché aiuta il ricambio dei liquidi e la circolazione linfatica.
- Fraxinus excelsior L. (Frassino): Il macerato glicerico di gemme di frassino è indicato per sgonfiare le gambe. Sia dalle gemme che dalle sue radici si estraggono sostanze che combattono la flebite, tra cui i flavonoidi, che proteggono vene e capillari, che svolgono un’azione tonificante sulla microcircolazione.
- Sorbus Domestica (Sorbo); Castanea vesca (Castagno). Citrus limonum (Limone). Aesculus hippocastanum (Ippocastano, anche in forma di estratto secco); Crategus Oxyacantha (Biancospino); Centella asiatica (stimola il microcircolo e tonifica le pareti delle vene).
- Integratori: Magnesio, Manganese, Vitamina E (che “stimola la circolazione e previene la sensazione di pesantezza delle gambe”); Zinco; Lecitina (un cucchiaio al giorno aiuta la circolazione); Vitamina C con bioflavonoidi; la vitamina C aiuta la circolazione e protegge i vasi sanguigni;
*Le bacche di rosa canina sono indicate sia per la fragilità capillare, che come supporto alle vene varicose. La vitamina C contenuta nelle bacche aiuta l’organismo a rigenerare al meglio le pareti dei vasi veniferi compromessi. Si consiglia di assumere l’estratto secco, oppure, in alternativa, la tintura madre.
Note: Le soluzioni naturali come integratori, macerati, e, tinture vanno scelti su indicazione di un naturopata (o di un medico competente in prevenzione naturale), poiché vanno assunti a seconda della costituzione psicofisica, e, di altre variabili.
Immersioni alternate
È la classica soluzione naturale economica, perché in pratica è sufficiente avere a disposizione una vasca, o, in alternativa, una doccia e un gran bacinella.
Nel caso si abbia semplicemente una doccia si utilizza il getto d’acqua per bagnare le gambe. Si parte dai piedi per giungere sino all’inguine, e, si esegue una sorta di massaggio facendo scorrere l’acqua fredda. Lo stesso movimento va ripetuto con l’acqua calda allo scopo di eseguire una sorta di stimolazione venosa. Il ciclo caldo/freddo va ripetuto più volte. Per tempistiche e ripetizioni è bene consultare il proprio Naturopati di fiducia o un Medico termale.
Impacchi con Aceto di mele
L’aceto che deriva dalla mela è una soluzione economica, e casalinga, che si annovera tra le soluzioni della medicina tradizionale e popolare. Per portar sollievo alle varici, l’aceto di mela, si adopera imbibendo delle garze sterili (per migliorarne l’azione si possono aggiungere alcune gocce d’essenza a scelta tra: cipresso, lentistico, limone, menta e rosmarino), che si applicano sulle aree d’interesse, per mezzo minuto, rinnovando l’applicazione all’assorbimento, continuando così per mezz’oretta.
Massaggi con decotto di aghi di pino
I massaggi agli arti è bene eseguirli alla sera, specialmente d’estate, perché l’energia si concentra in tali zone, che per natura risultano più tese.
In presenza di varici è consigliato massaggiare delicatamente sia gambe, che cosce, con un decotto tiepido di aghi di pino, che si ottiene facendo bollire per 15 min, in 1l di acqua, 400g di aghi di pino (attenzione a filtrare bene il liquido ottenuto spremendo il residuo).
Alimentazione e Piante
Le pareti delle vene si indeboliscono quando l’organismo richiede cibi differenti da quelli che si mangiano, ragion per cui è bene migliorare l’alimentazione. Evitando cibi con troppi grassi, ipercalorici, privi di fibre, poveri di vitamine, sali minerali, e, antiossidanti. In generale cibi da fast food, panini, alimenti industriali, molto lavorati, grassi, dolci e/o generosi di sale. Le pareti venose si indeboliscono quando si utilizza ad esempio il dado da cucina, quando si bevono troppi alcolici, e, troppi caffè (per l’iper acidità che ne deriva). Ragion per cui è bene:
- Migliorare il consumo di cerali integrali, di frutta e verdura di stagione [soprattutto di colore viola che indica la presenza di antociani (a supporto della circolazione)], tenendo presente che le vitamine, i minerali, e, gli antiossidanti son fondamentali per preservare l’integrità dei vasi sanguigni.
- Alimentarsi anche con frutta secca oleosa (senza superare i 30g al dì), e, di cibi ricchi di Omega 3, come: pesce di mare, legumi (la soia e i derivati come tofu e tempeh), etc...
- Introdurre il consumo di piante selvatiche, comuni ed edibili, come ad esempio il Lamio.
Lamio (o falsa ortica)
La pianta del lamio è astringente, emostatica, decongestionante (specialmente a livello pelvico), sedativa, espettorante (favorisce l’espulsione delle secrezioni bronchiali), normalizzante la secrezione sebacea, depurativa (facilita lo smaltimento delle impurità), tonica (rafforza l’organismo in generale).
Trova indicazioni per problemi a carico del bacino come decongestionante pelvico (menopausa, ipertrofia prostatica, disturbi del tratto urogenitale), con lavande e/o irrigazioni vaginali in caso di leucorrea, metrorragie e dismenorrea. Grazie alla sua attività digestiva, è buona in caso di irritazione della mucosa gastrica, senso di pienezza e flatulenza.
Utile per fare gargarismi contro infiammazioni del cavo orale e della gola.
Questa era è efficace nel facilitare le funzioni di eliminazione renale e digestiva dell’acido urico, rivelandosi anche interessante contro la gotta.
In primavera il Lamio è indicato per disturbi del sonno e del climaterio, cistite, metrorragie, leucorrea, varici. Nella medicina popolare viene impiegato come espettorante nelle affezioni respiratorie, ha azione sostanzialmente Yin refrigerante sulla costituzione Legno e le sue manifestazioni ginecologiche. Energeticamente ha un’azione sulla costituzione Legno (Yang).
Le sue infiorescenze e foglie possono essere usate crude in insalata o lessate e condite, anche con altre verdure simili, o per fare delle tisane.
Come sempre e per tutte le cose non è bene esagerare nell’assunzione.
Caratteristiche della pianta: natura fredda; sapore amaro/acido; tropismo per alcuni organi (fegato, polmone, rene, stomaco); Calma il Fuoco del Fegato; tonifica lo Yin e il Sangue del Fegato; purifica e rinfresca il Sangue portando la sua azione positiva a livello ginecologico ed urinario.
Infuso di Ghiande
La quercia dona la forza giusta per affrontare l’autunno.
Le ghiande della quercia sono un toccasana, infatti sono utilissime per le persone nervose, e, delicate di stomaco. Le ghiande fatte seccare al sole, e, al riparo dall'umidità, o, torrefatte, vanno macinate sino a trasformarle in polvere, così da consumare sotto forma di ‘’caffè alternativo”, e, corroborante (la polvere si trova anche già pronta in erboristeria in pratiche confezioni sottovuoto).
L’infuso con le ghiande di quercia si prepara facendo sciogliere un cucchiaino di polvere di ghiande in una tazza di acqua bollente e dolcificandolo col miele.
La dose consigliata è di 2-3 tazze al giorno, utile contro le coliche, e, contro i disturbi digestivi.
L’infuso di ghiande ha proprietà: astringenti, emostatiche, quindi in tutti i casi di emorragie (sangue dal naso, tagli, ecc.) ulcere, sbocchi di sangue, sangue nelle urine, perdite bianche (leucorrea), mestruazioni eccessive, emorroidi, incontinenza delle urine, diarrea, varici, eczemi, gengive che sanguinano.
Infuso per varici e capillari
Il seguente infuso ha azione decongestionante, vaso-protettrice, e, aiuta a ridurre la dilatazione
di vene e capillari periferici:
- 30 g di Rusco radice
- 20 g di sommità di Achillea millefoglie
- 30 g di semi di Ippocastano
- 20 g di stigmi di Mais
Si consiglia di bare due tazze al dì, del presente infuso, al mattino e alla sera.
Note:
[1] La spirea: è ricca di magnesio, ferro e composti salicilici che normalizzano il flusso sanguigno.
Fonti:
[1]Enrica Campanini, Manuale pratico di gemmoterapia, Tecniche Nuove.
[2]Eva Duo, Come curarsi con la gemmoterapia, De Vecchi Editore.
[3] Ferdinando Piterà, Compendio di gemmoterapia clinica, Ed. De Ferrari