LABIATE o LAMIACEE
LABIATE o LAMIACEE
Caratteristiche della Famiglia
I fiori dei componenti di questa famiglia molto diffusa negli orti e nell’alimentazione, specie dei paesi mediterranei, hanno i due petali superiori e i tre inferiori conformati quasi come due labbra (da cui il nome), che servono da appoggio agli insetti impollinatori (difatti sono spesso piante mellifere). Le Lamiacee sono quasi sempre piante rustiche e amanti dei luoghi soleggiati, contengono percentuali molto elevate di oli essenziali volatili in tutta la parte aerea, il che ne fa forse la famiglia più utilizzata in aromaterapia. Questo e il colore spesso bianco, porpora o azzurro dei fiori, oltre alla fioritura a volte prolungata o ripetuta (vedi rosmarino) depongono per il loro effetto prevalentemente centrifugo, anche se mai eccessivo o violento. "L'olio essenziale delle Labiate si localizza nei peli ghiandolari."[1]
Proprietà della Famiglia
Le labiate hanno spesso dal sapore leggermente piccante e aromatico. Le proprietà delle piante di questa famiglia son sostanzialmente quelle di modulare l’umore …e sono generalmente antispasmodiche, stimolanti, antidepressive. Le Labiate hanno un eccellente effetto antisettico per la presenza di specifici oli essenziali; oltre a stimolare la peristalsi, sono anche emmenagoghe (per il contenuto di fitoestrogeni regolano il flusso mestruale), antireumatiche, espettoranti e balsamiche. Spesso le sostanze aromatiche in esse contenuto hanno un notevole impatto sullo psichismo (es. la lavanda). La salvia ha anche una forte componente centripeta, il che ne allarga l’uso come antisudorifero.
Stagionalità della Famiglia
Le Lamiacee (o Labiate) sono indicate tutto l’anno. In primavera ed estate esse sprigionano al massimo il loro potenziale terapeutico, però sono da tenere ben presenti anche in autunno ed in inverno, nel caso occorra portar calore moderato all’organismo (per compensare eventuali squilibri).
Analogie Costituzionali e Umorali
Le costituzioni melanconiche e linfatiche, e anche quelle colleriche possono essere supportate dalle benefiche Labiate. Le Lamiacee mediterranee sono piante piene di solarità e vitalità, che sono in grado di modulare i loro effetti perché sono adatte sia a stimolare i terreni ipo-reattivi (impedendo le contrazioni e le sclerosi) e sia a “sciogliere l’eccessiva congestione delle costituzioni iper-reattive”.
Piante della famiglia - Appunti Autunnali
- Basilico - Ocimum Basilicum,
- Betonica - Stachys Recta,
- Camedrio - Teucrium Chamaedrys,
- Cardiaca - Leonorus Cardiaca,
- Edera Terrestre - Glechoma Hederacea,
- Issopo - Hyssopus Officinalis,
- Lavanda - Lavandula Angustifolia,
- Maggiorana - Origanum Majorana,
- Marrubio Comune - Marrubium vulgare.
- Melissa - Melissa Officinalis,
- Menta - Mentha Piperita,
- Nepetella - Clinopodium nepeta,
- Origano - Origanum Vulgare,
- Ortica Bianca O Lamio - Lamium Album,
- Rosmarino - Rosmarinus Officinalis,
- Salvia- Salvia Officinalis,
- Santoreggia - Satureja Spicigera, Montana E Hortensis,
- Scutellaria - Scutellaria Baicalensis E Laterifolia,
- Timo - Thymus Vulgaris,
Santoreggia
Le piante del genere Satureja (di cui si distinguono più di 40 specie) possono essere coltivate (giacché difficilmente si trovano spontanee) per insaporire salse, minestre e numerosi piatti di carne, pesce, ecc. Inoltre, vantano proprietà carminative, antisettiche, espettoranti ed antispasmodiche, grazie alle quali hanno largo impiego in cosmetica e fitoterapia. Le foglie delle santoregge sono ricche di vitamine (tra cui la C), sali minerali e il fitocomplesso è antiossidante, utili per rinforzare il sistema immunitario, soprattutto durante i cambi di stagione. Con la santoreggia possono essere realizzati infusi, tisane, liquori, ma anche maschere per la pelle ad azione tonificante.
La santoreggia è una pianta calda e secca, legata all'elemento fuoco, i più la vedono come una pianta mercuriale e marziale e altri la considerano gioviale (può essere che questo dipenda da quale specie si considera). La santoreggia è chiamata anche la pianta dei satiri difatti i greci la chiamavano la satureia (che proviene dalla parola satiri), perché si riteneva fosse un afrodisiaco. Difatti la santoreggia è piccante (ha il fuoco dentro) è una pianta che da vigore, stimola il desiderio e l’appetito… rende le persone più infiammabili, impetuose, rafforza l'energia vitale e l'efficienza fisica.
La santoreggia agisce sulle ghiandole sessuali (in particolare dell'uomo), aiuta chi ha difficoltà a sperimentare la fisicità (l'aspetto sessuale connesso alle relazioni amorose) e sostiene chi sente stanchezza e fatica a lasciarsi andare.
All’interno del genere Satureja (L.) si distinguono più di 40 specie, diffuse lungo i territori costieri del Mediterraneo ed in alcune regioni del Medio Oriente. Tra le specie più utilizzate è bene ricordare:
- La Satureja hortensis detta Santoreggia estiva, o domestica, (nota anche con il nome di “erba pepe”, è la più utilizzata in ambito culinario; per questo motivo, il termine generico “santoreggia” viene solitamente indicato in riferimento a questa specie.
- La Satureja montana detta anche Santoreggia Montana, adatta ai climi freddi.
- La Satureja thymbra chiamata anche Santoreggia Sarda perché, in Italia, cresce solo sugli altipiani della Sardegna.
- La Satureja spicigera detta Invernale meno utilizzata in cucina per via del sapore più intenso e pungente.
Da tradizione la pianta si utilizza in cucina per condire legumi (poiché sgonfia ed espelle i gas intestinali) e nella preparazione dei liquori, o, vini aromatizzati (la santoreggia macerata in vino rosso lo rende digestivo e tonico, oltre che ricostituente (dando tono, vigore e coraggio)
Cenni storici
Raccontano della sua efficacia sia Ovidio che Virgilio. Nel Medioevo, Santa Hildegarde di Bingen la consigliava per problemi di gotta. È stata inerita nella farmacopea francese e tedesca dal 1582. Pierre Argellata (un chirurgo francese del XVII secolo), con una decozione di santoreggia, ha guarito ulcere della gola e della bocca in oltre 100 pazienti.
Note
L'olio essenziale di Santoreggia è maggiormente dotato di attività antinfiammatoria e fluidificante quanto viene distillato in ottobre, mentre ha una più forte attività antimicrobica (ed è anche più irritante) quando viene estratto in maggio.
Marrubio
< L'ampio spettro d'azione del Marrubium va dal diabete alle emorroidi, dall'inappetenza ai reumatismi, dall'acne alle contusioni e distorsioni, insomma una vera e propria panacea come dimostra un proverbio pugliese "il marrubio ogni male lo distrugge". >[0]
In cucina le foglie sono usate come condimento, a volte, sono usate per aromatizzare la birra, o per fare caramelle o sciroppi dolci.
L'olio essenziale viene usato in alcuni liquori alle erbe.
Il suo gusto è amaro e piccante ed è considerato una delle piante officinali per antonomasia. Il marrubio è largamente usata nella medicina popolare soprattutto per scaldare il raffreddamento delle vie respiratorie (come decotto e per cataplasmi o suffumigi con i fiori), per cui è utilizzato per far fronte a: tosse grassa (e catarro), bronchite, asma e raffreddore . Il decotto della pianta intera è altresì utilizzato in caso di mal di stomaco, gastrite e colite, mentre l'impiego delle sole foglie è consigliato come coleretico, depurante e digestivo, le parti aere in generale nel trattamento dell'ulcera gastrica, le radici come digestivo e per la dismenorrea. Sotto forma di infuso rami fioriti e foglie contro le febbri malariche, solo le foglie come digestivo, tutta la pianta come lassativo.
Note
[0] Fonte: https://www.actaplantarum.org/forum/viewtopic.php?t=18968
[1] Fonte: Pimpinella o Laura Dell'Aquila - Il Giardino di Pimpinella.
Fonti
Oltre ai corsi di studi frequentati (principalmente all'Istituto Riza di Medicina Naturale e Psicosomatica e alla Scuola di Erboristeria Selvatica il Giardino di Pimpinella) all’esperienza personale… le fonti che mi hanno aiutato a scrivere questa informativa sono dei libri ad edizione “Riza” e “Tecniche Nuove”, ecc. per sapere i titoli dei libri contattatemi in privato.
Informative Collegate al questo argomento
Aiuto a migliorare lo stato d’animo, il livello di salute, e, la qualità di vita di chi si avvale dei miei servigi, in accordo con eventuali prescrizioni mediche.
Mi avvalgo di Valutazioni Analogiche, di Analisi per via Riflessa, di Test di verifica, e, di tecniche come la Riflessologia, la Kinesiologia, l’Iridologia, la Fisiognomica, la Posturologia. Utilizzo il colloquio conoscitivo per comprendere la tipologia di persona che mi si presenta, così da capirne: somatizzazioni, umori, temperamento, tendenze, propensioni, predisposizioni costituzionali, …eventuali squilibri fisici, bio-energetici, e, mentali… così come, esigenze individuali, e, alimentari.
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