Disattenzione
Disattenzione
Si potrebbe pensare che l’attenzione al compito e l’attenzione agli stimoli esterni siano poste ai due estremi di un continuum [i], eppure questo pensiero decade quando si considera ‘la singolare distrazione delle persone geniali e creative’ [1], cioè quello stato di disattenzione permanente, in cui è naturalmente essere apparentemente disattenti, eppure super focalizzati solo su quel che più stimola. Questo fa comprendere che è bene sempre un sano equilibrio tra distrazione e attenzione.
Quando s’approfondisce l’argomento “distrazione”, sorgono alcune domande[2], eppure nella vita pratica è bene specificare meglio le sue origini, poiché esistono differenti modi per cui una persona può essere distratta, eppure creativa.
- Il primo tipo di distrazione è generata dalla naturale[3] permeabilità di ogni essere a lasciarsi catturare da alcuni stimoli potenzialmente creativi. Questa tipologia di distrazione è connessa a potenzialità creative maggiori (oltre ad alcune severe patologie psichiatriche [ii]), difatti è spesso associata all’apertura mentale (cioè al tratto di personalità, che, fra i Big Five [iii], risulta il più predittivo per la capacità creativa) che di consueto si accompagna alla propensione a recepire un maggior numero di stimoli, e, più suggestioni si è in grado di accogliere, maggiore è la possibilità che si verifichi un cortocircuito creativo tra elementi in apparenza estranei.
- Il secondo tipo di distrazione si presenta nello svolgere compiti creativi, simile a leggendaria distrazione che aveva anche Albert Einstein, cioè quella che si verifica quando, capita di perdere le chiavi di casa il giorno del proprio matrimonio, o, quella che, emerge quando, si è talmente immersi nel lavoro da dimenticarsi di pranzare. In questa modalità di distrazione, le persone sono distratte nei confronti di quanto considerano poco, o per niente rilevante, ai cospetti di quel che stanno compiendo [iv].
- La terza tipologia di distrazione si manifesta naturalmente nell’inconscia pratica delle pause incubative, in cui emergono, senza cercare, le soluzioni creative alle questioni di cui ci si stava occupando prima di concedersi una pausa. Questo genere di distrazione è stato approfondito in Psychology Today [4], in cui si evidenzia che, la capacità i risolvere un problema migliora quando, si fa una pausa, tra l’attimo in cui il problema emerge, e, quello in cui lo si risolve. Pausa, in cui è bene si esegua un compito insignificante e automatico [5]. Difatti nel mentre ci si impegna blandamente la mente è più libera di utilizzare il pensiero analogico tipico dell’incubazione, che genera soluzioni creative[6].
Focalizzare l’Attenzione non intenzionale
Quando la quantità di stimoli cresce, la capacità di focalizzarsi e prestare attenzione diminuiscono, così chi crea interfacce digitali e sistemi informatici ci studia per bene, al fine di caprie come garantirsi l’attenzione di ogni singolo utente. Per esempio: la lunghezza dei contenuti internet è diminuita, nel 2016, dopo la pubblicazione di uno studio di Microsoft che provava che, rispetto all’anno 2000, la finestra temporale d’attenzione, si era ridotta da 12 secondi a soli 8 secondi [v]. Questo studio, anche se empirico, è stato ripreso da molte fonti autorevoli (tra le altre anche dalla BBC[vi]). Questa pubblicazione ha innescato una rincorsa, tra le corporation dell’Information Technology, per trovare varie “soluzioni informatiche”[7], alla chiara riduzione dell’attitudine media personale a prestare attenzione.
Ad oggi la competizione per catturare la già scarsa attenzione delle persone si è intensificata a dismisura. Tale competizione informativa ha condotto all’introduzione di titoli sempre più urlati, alle tossiche abitudini di “giocare” sulle emozioni forti come rabbia e paura, o, di sorprendere con false notizie, e, alla diffusione di una grande quantità di stimoli-spazzatura[8] , che intasano il già provato sistema sensoriale. Di fatto utilizzando le nuove interfacce informatiche, inconsciamente si consente agli stimoli più prepotenti, e, non a quelli più importanti, di aggiudicarsi completa attenzione.
“Questo espone a una percezione ansiogena e distorta, oltre a portare le persone ad essere più insensibili e meno coinvolte, e, ancor più propense alla tossica consuetudine di condividere stati d’animo altamente tragici e drammatici”1.
Molti degli stimoli che giungono dal mondo digitale spesso sono pretese incalzanti, che contengono un’esplicita richiesta di retroazione, o, “feedback”[9], e, ‘tocca’ scegliere se aderire, o, meno a ciascuna di queste richieste. Si aggiunge un’altra fatica cognitiva, che intossica una mente già provata, obbligando ad aggiungere alle scelte grandi e piccole[vii] di ogni giorno, un’infinità di ulteriori decisioni, tanto irrilevanti, quanto piccole.
Tutte queste richieste d’attenzione, anche se non si presentano come tali, portano ad essere sempre meno coinvolti, e, inconsciamente all’effetto spettatore[viii] che, secondo Staley Milgram, si sintetizza in queste parole:
“se tutti sentono e vedono, ma nessuno fa niente per migliorare la situazione, anch’io mi sento autorizzato a non far niente”.
Si ha un buon livello di concentrazione quando ci si focalizza od orienta con attenzione all’azione[10] che si sta compiendo. Per allenare le proprie capacità di concentrazione e focus percettiva, è buona abitudine quella di: respirare e riposare adeguatamente; concedersi a stimoli sensoriali alternativi; compiere i movimenti bioenergetici e yogici adeguati e negli orari più indicati; alimentarsi al meglio, e, meditare (alcune culture considerano la parola concentrazione[11]più adatta di meditazione);
Note
[1] la singolare distrazione delle persone geniali e creative, o, di quel genere di persona che, in apparenza, non presta attenzione a nulla, tranne a quanto sta compiendo, o, eccetto a quello su cui è focalizzata
[2] Per esempio: quanta la distrazione si presenta? quando la distrazione si presenta? rispetto a che cosa si è notata distrazione?
[3] un’eccessiva permeabilità diviene, invece, l’attitudine a lasciarsi distrarre da qualsiasi cosa capiti intorno, e, in combinata con eccessivi input digitali può condurre un individuo a non essere in grado di gestire i propri impulsi, poiché ormai “sovrastato” dagli stimoli esterni.
[4] “L’essere attento, nelle distrazioni” in alcuni ambiti è considera la più alta forma di attenzione selettiva, e, non un modo di essere distratti.
[5] Pausa in cui si esegua un compito insignificante e automatico, non una pausa in cui ci si dedica a qualcosa di impegnativo, o, in cui non si fa nulla. es. nella guida di auto per strade tranquille, nel pelare patate, o, nel farsi una doccia, o, nel camminare…
[6] La soluzione al problema, che emerge nelle pause, va immediatamente appuntata, poiché poi spesso si scorda entro breve. es. nella guida di auto per strade tranquille, nel pelare patate, o, nel farsi una doccia, o, nel camminare… La soluzione ad un problema va comunque cercata solo dopo che il problema è stato chiarito, approfondito e compreso.
[7] Le soluzioni informatiche partirono dal concetto che nel momento in cui la capacità di prestare attenzione (che già ha dei limiti) si riduce, si aumentano i modi per attrarla, e quindi si fecero crescere le informazioni disponibili
[8] impulsi che suscitano stupore, e, invidia, che attraggono con le novità, e, l’inatteso, che seducono con il divertente, e, il curioso
[9] Feedback di esempio sono: Commenta! Condividi! Partecipa! Iscriviti! Compra! Non perdere l’opportunità! Risparmia! Guarda! Scopri! Impara! Ridi! Arrabbiati! Scandalizzati! Condanna!... DECIDI, DECIDI, DECIDI!
[10] all’azione che si sta compiendo, o, a una serie di input specifici, o, output specifici che ci riguardano
[11] I cittadini di Auroville entrando nel Madrimandur per meditare, si esprimevano “vado a concentrarmi un attimo”, difatti gli Aurovilliani per riferirsi all’atto di meditare utilizzano la parola ‘concentrazione’ perché il termine ‘meditazione’ è principalmente buddista o induista (in più culture la parola ‘concentrazione’, al contrario di ‘meditazione’, è una parola libera da ogni concetto filosofico o religioso)
[i]Fonte: https://www.sciencedirect.com/topics/nursing-and-health-professions/attentional-control
[ii] Fonte: https://www.wired.com/2010/09/are-distractible-people-more-creative/
[iii]Si veda: http://it.wikipedia.org/wiki/Big_Five_(psicologia)
[iv]Fonte: http://www.psychologytoday.com/blog/choke/201210/want-be-creative-let-your-mind-wander
[v]> Fonte: https://www.independent.co.uk/news/science/our-attention-span-now-less-goldfish-microsoft-study-finds-10247553.html
[vi]Fonte: https://www.bbc.com/news/health-38896790
[vii] Fonte: https://www.psychologytoday.com/us/blog/stretching-theory/201809/how-many-decisions-do-we-make-each-day
[viii] Fonte: https://www.stateofmind.it/2016/03/effetto-spettatore-milgram-psicologia-sociale/
Quest’approfondimento è parte dell’informativa: Soluzioni Naturali a Malesseri Digitali
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