La stagione fredda per l'Ayurveda

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La salute e il nostro stato psicofisico sono in stretta connessione con il ciclo stagione, e, il ritmo della natura.

D’inverno il seme si schiude, germoglia, mette radici per trasformarsi in pianta.
La stagione fredda per l'𝗔𝘆𝘂𝗿𝘃𝗲𝗱𝗮
Ayurvedicamente parlando gennaio è un mese di transizione: dalla secchezza di Vata all’umidità di Kapha. Infatti si sta passando da una prevalenza degli elementi aria/etere e ad una predominanza di acqua/terra, quindi nella prima parte dell’inverno, come in autunno, prevalgono gli elementi aria/etere, e, nella seconda parte acqua/terra, come in primavera.
L'Ayurveda d’inverno consiglia di tener sotto controllo il Dosha Kapha che è il regolatore dei liquidi del corpo, ed, è legato all'elemento Acqua (Jala).

𝗞𝗮𝗽𝗵𝗮
Chi ha Kapha come Dosha prevalente noterà un maggiore senso di pesantezza, poiché per queste costituzioni l’umidità e il freddo sono deprimenti, poiché accentuano la loro già naturale pigrizia. Può sopravvenire del raffreddore che sarà un raffreddore stagnante e pesante. Gli individui Kapha dovranno resistere alla tentazione di dormire troppo. Dovrebbero svegliarsi presto e praticare una qualche forma di esercizio aerobico per alzare la frequenza cardiaca e far circolare il sangue prima di fare colazione. Se a gennaio non iniziano a bruciare il grasso invernale immagazzinato, a primavera questo grasso darà congestione e ristagno nel corpo. In questo mese le costituzioni Kapha possono iniziare ad alleggerire la loro alimentazione.
𝗩𝗮𝘁𝗮
Il freddo di questo mese renerà, le persone con Vata come Dosha prevalente, più frenetiche, piene di paura, di ansia e iperattività, infatti questa costituzione sentirà freddo fino alle ossa, quindi per loro è davvero importante rimanere al caldo il più possibile.
Il riposo è quasi sempre una buona medicina per i tipi Vata e le giornate fredde e buie di gennaio invitano al sonno profondo e al ringiovanimento.
In questo mese le costituzioni Vata è bene che mangino pasti abbondanti per mantenere uno strato di grasso isolante.
𝗣𝗶𝘁𝘁𝗮
I tipi di Pitta solitamente si godono il clima più fresco, e, come i Vata, avranno bisogno di cibi più pesanti per rimanere resilienti ed evitare l’esaurimento energetico. Una persona con prevalenza Pitta, se in inverno si sente carica ed in equilibrio, non dovrebbe assumere cibi troppo speziati, acidi e salati, tali alimenti andrebbero ad aggravare il Fuoco presente naturalmente in Pitta con la conseguenza dell'insorgere di problematiche come acidità, bruciori, irritazioni cutanee, ma anche collera, rabbia, gelosia... quindi in sto caso, le spezie van bene, ma con moderazione.
ACQUA - Jala
Il movimento Acqua legato all’inverno, nella tradizione di origine Taoista, ha delle assonanze con l’elemento Jala (acqua) della tradizione indiana, e, con la Tipologia Ippocratica Acqua.
L’elemento acqua, Jala nella tradizione indiana è considerato come la forza di coesione dei corpi, delle molecole, della linfa, e, dei succhi vitali, la forza di coesione degli atomi.
L’elemento Jala ha in se le tre qualità primarie GUNA. L’acqua si crea tra RAJAS e TAMAS (la mobilità del fuoco, e, l’inerzia della terra):
- Ha una coscienza, o, una intelligenza, o una memoria SATTVA
- Ha in sé del movimento, o, l’azione… sembra sempre alla ricerca di altra acqua RAJAS.
- Ha anche una componente di inerzia TAMAS, come l’acqua stagnante, che in alcuni casi sembra opporre resistenza alla coscienza, e, al movimento.
L’Acqua quando la si osserva fluire, e, mutare nel suo incessante movimento, si nota che a tratti fluisce lenta, e, a volte scorre veloce sfrangendosi in mille increspature, a volte ristagna (e dove ristagna si raffredda), immobile si pietrifica (là dove ghiaccia si ferma), e, altre volte evapora… sembra sempre alla ricerca di altra acqua…
Il buon sonno è in .... ...continua a leggere su: Vivere bene l'Inverno
𝗔𝗹𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 nella stagione fredda
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Mi avvalgo di Valutazioni Analogiche, di Analisi per via Riflessa, di Test di verifica, e, di tecniche come la Riflessologia, la Kinesiologia, l’Iridologia, la Fisiognomica, la Posturologia. Utilizzo il colloquio conoscitivo per comprendere la tipologia di persona che mi si presenta, così da capirne: somatizzazioni, umori, temperamento, tendenze, propensioni, predisposizioni costituzionali, …eventuali squilibri fisici, bio-energetici, e, mentali… così come, esigenze individuali, e, alimentari.
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