Disorientamento Percettivo e Sovraccarico Cognitivo
Una vita vissuta a pieno dona… anche… attimi in cui si sentono come delle “farfalle nello stomaco”, la “pelle d’oca”… momenti in cui “si rizza la peluria”… istanti in cui si percepiscono come dei “brividi lungo la schiena”… “formicolii diffusi sul corpo”… vivendo capitano “sensazioni di profondo torpore”… in altre parole, a tutte le persone sono capitati momenti in cui la fisiologia dell’organismo è indubbiamente alterata da stimoli sensoriali[1]… invece… l’alterazione indotta dalla tecnologia è spesso silente.
Nei primi anni del millennio il Personal Computer si è fatto Smartphone, da lì in poi l’era digitale ha preso sempre più piede, e, l’informatica si è radicata nel quotidiano. Le nuove tecnologie si sono installate, a piccoli passi, nella vita degli esseri umani, senza che essi ne siano stati pienamente consapevoli. Ad oggi i dispositivi digitali sono di grande supporto nell’interazione con il mondo, così sono molte le persone che usano le tecnologie come fossero stampelle, pur senza averne reale necessità.
Le nuove tecnologie[2], e, la permanenza online stanno spingendo l’organismo umano a ‘evolvere’ il suo modo di percepire il mondo, e, come sostiene il neuropsicologo Bryan Kolb: “Tutto ciò che cambia il vostro cervello cambia il vostro futuro”, anche per questo l’era digitale ha portato la così detta ‘Digital dementia’. L’attuale “consuetudine a delegare ai ‘device’ l’onere di memorizzare e ricordare tutto quel che non si vuole (e non si può) mantenere nella propria memora”, sta portando l’essere umano a utilizzare sempre meno le sue capacità mnemonica. Quando non si “allena la memoria”, questa diviene più debole, anche per questo è bene ricordare che il cervello può sia svilupparsi, che regredire.
“Il cervello di un bambino in assenza dei movimenti, privato di esperienze, di fantasia, perde la capacità di creare, e, nel momento in cui dovrà far fronte all’intelligenza artificiale, avrà poche possibilità. La creatività, le emozioni sono le uniche carte che possono andare oltre l’intelligenza artificiale, sempre che il cervello umano nel frattempo non sia diventato simile ad un microprocessore”.1
Più una persona sta davanti ad uno schermo, e, più limita gli stimoli esterni e naturali, così da costringere l’organismo a una percezione limitata della palpabile realtà, e da condurre il cervello a non ricevere nuove esperienze (e stimoli che sono invece vitali[3] per tutto l’organismo).
Grazie all’era digitale si è compreso che le sole esperienze celebrali non sono sufficiente per vivere una sana esistenza.
“Il cervello ha l’abilità di gestire e filtrare innumerevoli stimoli, questa è una dote fondamentale che consente di disporre di buon livello di attenzione, per questo l’esperienza spesso allena la mente a mantenere calma e focus, pur restando in balia di molteplici stimoli e continue distrazioni”.1
La pervasività del fenomeno digitale predispone una mutazione di scenario di rifermento della filosofia esistenziale e nello stile di vita umano, per questo è bene direzionare al meglio le proprie energie nel prestare attenzione a quel che si compie.
Prestare attenzione (tra l’altro) al sovraccarico cognitivo
L’avvento delle tecnologie ha reso l’individuo fin troppo ricco di informazioni, input e stimoli, quest’abbondanza genera un costante sovraccarico cognitivo, che distrae e impoverisce la già limitata capacità d’attenzione che si possiede abitualmente.
Il termine “information overload” (sovraccarico cognitivo) venne coniato nel 1964, dal sociologo Bertram Gross [i], ed è stato reso popolare dallo scrittore e futurista americano Alvin Toffler nel libro "Future Shock" del 1970, per poi essere approfondito dal premio Nobel Herbert Simon che in sintesi scrisse “la ricchezza di informazioni genera una povertà d’attenzione”[ii]
È bene comprendere (in modo alternativo) cosa è l’attenzione, come funziona, e, come migliorarla; per poi (in altra sede) apprendere come, e, per quanto è possibile calibrarla, allenarla, e, supportarla.
NOTE
[[1] Stimoli sensoriali digestivi, visivi, uditivi, motori e tattili, gustativi, olfattivi. Stimoli sensoriali sia interni che esterni; sia momentanei, che persistenti.
[[2] Le nuove tecnologie digitali ad oggi (oltre a informatica e robotica applicate) sono i sensori, l’intelligenza artificiale, la bioingegneria organica, ecc.
[[3] Vitali, poiché servono per sviluppare aree celebrali molto importanti, come le aree adibite alla compassione, all’autocontrollo, aree che in cui avviene il processo decisionale, ecc., e ciò che non funziona muore, poiché è la funzione a creare l'organo
[[i] Fonte: https://www.historyofinformation.com/detail.php?id=2468
[[ii] “Information overload occurs when the amount of input to a system exceeds its processing capacity. Decision makers have fairly limited cognitive processing capacity. Consequently, when information overload occurs, it is likely that a reduction in decision quality will occur.” Fonte.
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